“A ruota libera”di David Breton

Questo secondo libro che vi propongo, a qualcosa a che fare con la sensazione epidermica di andare in  bicicletta, è  come cita il secondo titolo” l’antropologia ” di un sentimento. L’ho consiglio a tutti quelli che vanno in bici ma soprattutto a chi non va in bici.     

Buona lettura a tutti e alle prossime

2 risposte

  1. Cesare Albanese ha detto:

    Nella prima nota del primo capitolo del libro si legge una affermazione molto categorica, a mio giudizio grave, non veritiera, frutto di una cattiva conoscenza della realtà, eccessivamente sprezzante, assolutamente contestabile:
    “”a mio parere, la definizione di “bicicletta a pedalata assistita” è impropria: di fatto sono dei dispositivi motorizzati, come il Solex o la Mobylette di un tempo. Non hanno nulla da spartire con la categoria delle biciclette””.
    Credo proprio che l’autore non sappia cosa sia una bicicletta a pedalata assistita e se la paragona ad un Solex è forse perchè la confonde con la bicicletta ellettrica autonoma in grado di avanzare anche senza la pedalata del ciclista. Certe affermazioni inesatte non dovrebbero trovare spazio a mio giudizio in un volume dedicato ai cultori ed appassionati della bicicletta e li paragono ai commenti riportati qualche pagina dopo, trattando della storia della bicicletta, dove alcuni benpensanti e conservatori contestavano aspramente l’avvento del velocipede dopo la draisina, del biciclo dopo il velocipede, della bicicletta dopo il biciclo. La storia alfine fa giustizia di certi aspre ed inesatte affermazioni.

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