Personalizzazione di una gravel

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Quando in piena pandemia ho comprato su un sito spagnolo la Vitoria Patagonia Explorer pensavo di salire in sella e cominciare a utilizzarla subito senza problemi. La prima uscita mi ha invece riservato una brutta sorpresa. La posizione era molto scomoda e le vertebre cervicali venivano fortemente sollecitate, il sellino sembrava di pietra e alla prima salita mi si sono tetanizzate le gambe. E’ stata necessaria una accurata opera di personalizzazione per rendere il mezzo performante e godibile come è adesso. Ma andiamo con ordine.


L’attacco manubrio.

L’attacco manubrio originale (foto sopra) costringeva ad una posizione molto avanzata con il busto piegato. Aerodinamica ma scomoda per cervicale e schiena. Si è trattato quindi di far avanzare il manubrio verso il conducente mediante un nuovo attacco manubrio inclinato a 45° come nella figura a lato. L’arretramento della posizione si è poi perfezionato con un nuovo manubrio parzialmente rientrante e a sezione ellittica, e con alcuni spessori montati sotto il canotto.


Il pacco pignoni

Il pacco pignoni originale era un 11 marce (11/42 denti) che accoppiato con un sistema monocorona da 42 denti produceva, nel caso più agile, un rapporto di trasmissione pari ad 1,00 (presa diretta). Ricordo che tale rapporto si calcola dividendo il numero dei denti della corona per il numero dei denti del pignone più grande. In queste condizioni le salite, almeno per me, sono proibitive. Per cercare di abbassare questo rapporto ho sostituito il pacco pignoni con un 11/46 ottenendo un modesto miglioramento (rapporto 0,91)


La corona

L’altra strada per abbassare il rapporto di trasmissione era quella di agire sulla corona diminuendone il numero dei denti. Per una guarnitura con un BCD (Bolt Circle Diameter ovvero giro bulloni) di 120 mm, la più piccola corona utilizzabile era quella da 38 denti. Il rapporto scendeva così a 0,82. Il risultato era perfezionabile poiché tutti i pignoni più piccoli non li utilizzavo praticamente mai. L’ultimo decisivo intervento è stato sostituire la guarnitura con una corona da 32 denti ottenendo un rapporto di 0,69 perfettamente adeguato alle mie esigenze.


La sella

Anche per il sellino sono stati fatti diversi tentativi. Scartato quello originale di pietra ho provato il condor Sellotto impagabile per comodità ma non il massimo su sterrato o strade dissestate dove salti improvvisi possono risultare pericolosi. La sella Italia (in foto) specifica per Gravel ha battuto tutti i concorrenti ed è risultata spettacolare da tutti i punti di vista (salvo quello economico).


I copertoni

I copertoni originali Vitoria erano di qualità piuttosto scadente e facilmente perforabili da spine e cocci. Li ho proficuamente sostituiti con i Michelin Protek Cross 700/40 C. Questi sono leggermente più pesanti ma antiforatura ed ottimi sia su strade asfaltate che bianche.


Conclusioni

Lavorare sulla personalizzazione della bici è stato fondamentale, divertente e interessante. L’invenzione più geniale che l’essere umano abbia concepito merita di essere ottimizzata e portata ai massimi livelli di comfort. L’uso di un tale mezzo diviene una tale fonte di benessere da far sperare che le auto abbiano gli anni contati.

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