Ho iniziato ad appassionarmi alla bici quasi per caso, quando nel 2005 ho avuto l’occasione di partecipare ad un biciviaggio da Leon a Santiago de Compostela. Avevo acquistato solo da due mesi, per l’occasione, la mia prima bici con il cambio, che sapevo a mala pena usare. Quella prima esperienza mi ha rivelato un mondo. Come per molti, il cicloturismo mi ha fatto interessare prima e appassionare poi ai vari aspetti della ciclabilità. Inventare percorsi, provarli, viaggiare in bici ed immergersi in modo nuovo e piacevolissimo nel territorio, mille scoperte ad ogni chilometro percorso negli anni, ridere nell’arrivare fradicia alla meta dopo una giornata sotto la pioggia incessante, giungere in cima alla salita e godere della discesa guadagnata (molto) faticosamente, pedalare tra i campi di girasoli fioriti o fermarsi sotto un ciliegio carico di frutti… sensazioni impagabili. Dal cicloturismo all’impegno per la ciclabilità anche in ambito urbano il passo è stato breve. Un impegno forse maggiore di quello necessario per una salita, perché non sempre alla fine c’è la “discesa” dell’obiettivo raggiunto. Resta, costante, la consapevolezza della necessità di darsi da fare perché andare in bicicletta sia più sicuro e possibile per un numero sempre maggiore di persone.
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